Tradizioni

Per tradizione la festa più attesa dai roccellesi è la Festa della Madonna delle Grazie, che si celebra ogni anno la prima domenica di luglio. La funzione religiosa, si svolge durante la Novena al Santuario, mentre il mercoledì precedente la festa, nella Chiesa Matrice. Domenica pomeriggio la statua della Madonna viene trasportata dai marinai di Roccella per le vie del paese e poi, in mare, dove viene seguita con devozione da un gran numero di barche. La devozione per la Madonna delle Grazie si mantiene sempre viva.

 

La festa del Santo Patrono della città, San Vittorio, viene celebrata la seconda domenica di agosto. Anche questa festa è molto attesa dai roccellesi, il Santo viene portato per le vie del paese, illuminato a festa.

 

Altre feste ricordate sono:

 

La festa di San Francesco, che si celebra l’ultima domenica di maggio;

 

La festa di San Giuseppe, la prima domenica di agosto;

 

La festa di Maria Santissima Addolorata, la terza domenica di settembre;

 

La festa della Madonna del Rosario, la prima domenica di ottobre.

 

A Natale vi è la tradizionale visita dei presepi nelle chiese.

 

A Pasqua la visita ai Sepolcri e la caratteristica "ncrinata ‘i Pasca l’ ‘inchinata di Pasqua", cioè l’incontro fra Gesù Risorto e la Madonna, mediato da S. Giovanni. La sacra rappresentazione si svolge la mattina di Pasqua, in Largo S. Giuseppe, nel rione Croce. San Giovanni, posizionato in via G. Bruno, per tre volte, si reca dalla Madonna, coperta da un manto nero, per comunicarle la notizia della Resurrezione di Cristo. Le due statue, quella della Madonna e quella del Cristo, si trovano distanti circa 300 metri, in una posizione tale da non potersi vedere, anche perché la strada è incurvata a dosso e rende praticamente impossibile la reciproca visione. L’ultimo viaggio di S. Giovanni viene fatto di corsa e a metà percorso la statua si arresta, mettendosi di lato, per consentire al Cristo e alla Madonna di potersi incontrare. La corsa di queste due statue avviene accompagnata dalla banda musicale e da un fragoroso applauso di giubilo dei presenti, e anche perché dopo pochi passi la Madonna viene liberata dal suo manto nero presentandosi nel suo celestiale splendore.
Anticamente era consuetudine accompagnare i bambini alla ‘ncrinata facendo portare loro ‘a ‘nguta , una sorta di panino dolce tipico di Pasqua con uno o più uova sode in mezzo.
 

 

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